18 luglio 2024 - Titolo semplicissimo ma che racchiude quanto si è avvertito dentro la sua presentazione ufficiale. Grande personalità, risposte mai banali e sempre pronte e sicure, un nome, un uomo, un atleta
Si è presentato ad Arezzo portando con sé il suo fisico asciutto e statuario.
Le sue caratteristiche, manco a dirlo sono il colpo di testa, senza disdegnare di giocare ed impostare palla a terra.
Il ragazzo sa il fatto suo, noi possiamo solo inquadrarlo quando la sua carriera. Una carriera da globetrotter del calcio, Ha giocato in Inghilterra, Scozia, Belgio, Olanda e Svizzera, ma ha fatto capire che non è mai stata una scelta culturale, ma di campo, di modo di giocare, di mettersi in mostra il più possibile in Europa, anche se, rientrare in Italia era il desiderio suo e della famiglia e Arezzo gli ha dato questa possibilità, strappandolo a due anni di contratto con ivernes, serie A svizzera
A mia domanda se la sua carriera con gli inizi scoppiettanti con la serie A con il Cagliari e il suo lungo girovagare lo soddisfacesse o se avesse il dubbio di avere perso qualche treno la sua risposta è stata semplice ma di grande efficacia…. “certo, avrei potuto fare meglio, ma anche fare peggio” risposta logica, ma attenzione, non scontata, perché Dario, nel suo elencare i vari spostamenti, ha sempre parlato di stadi importanti, di squadre importanti.
Perchè quando incontri il Celtic, i Rangers, squadroni inglesi, olandesi, con stadi sempre gremiti da oltre cinquantamila spettatori, quando giochi le Coppe, capisci che Dario non può avere paura di niente e di nessuno, proponendosi come elemento che potrà portare esperienza in campo e fuori.
Un bravo ragazzo, fuori, ma, scommettiamo, un lottatore indomito in campo. Questa è la sensazione di un giocatore venuto con tanto entusiasmo, con tanta voglia di iniziare la sua nuova avventura.
Il reparto centrale difensivo può contare su quattro giocatori difficilmente riscontrabili in altre piazze e, dato che i campionati si vincono quasi sempre con una buona fase difensiva, direi che i presupposti ci sono tutti.
Riccardo Bonelli
12 luglio 2024 - Quasi 380 centimetri, sarà la coppia di centrali amaranto tra i più alti nella storia dell’Arezzo (il tutto passa dalla mia, oramai ,traballante memoria e suscettibile di rettifica dagli storici dell’Arezzo)
Dario Del Fabro e Nicolò Gigli formeranno una duo stile inglese. Alti, imponenti, avranno la possibilità di far valere lo strapotere altimetrico in entrambe le aree di rigore.
Tutto questo Chiosa permettendo, perché il centrale poco impiegato, rispetto al suo valore, da Mister Indiani, partirà alla pari con i due sue compagni anche se dovrà superare “l’handicap di circa dieci centimetri” ...scherzando, naturalmente.
E’ una situazione che desta interesse, rispetto al passato, un difensore non può più limitarsi a difendere.
Il calcio moderno chiede ai centrali un'abilità palla al piede e una tecnica individuale sempre maggiori per adempiere a compiti di impostazione e costruzione del gioco dal basso.
Ovviamente il tutto dev'essere completato da una mole fisica importante, da una buona presenza nel gioco aereo
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SITUAZIONE MERCATO
Svanita la possibilità di avere Morra, che ha firmato un triennale con il Vicenza, nonostante le pressanti avance dell’Arezzo con il Presidente Manzo che è arrivato a sostegno di Nello Cutolo.
Adesso i fari sono puntati sul Direttore Sportivo che non sarà stato certo con le mani in mano attendendo la risposta di Morra, ma si sarà adoperato ad aprire altre piste.
Nello, senza fretta, ma deve essere un colpo da novanta!
Riccardo Bonelli
11 luglio 2024 - Nello Cutolo ha concluso una trattativa lunga e complicata per le prestazioni di Del Fabro.
Nonostante la sua età, tale da non considerarlo "vecchio" , ha una lunga carriera e tantissima esperienza.
Serie C, serie B e serie A italiana con Cagliari, Novara, Pisa , Ascoli e presenze in campionati esteri con il Leeds (Inghilterra) , Kilmanrock (Scozia), Fbc Seraing (Belgio) ADO Den Haag (Olanda) fino alla ultima esperienza nella serie A svizzera con l'Yverdon in cui ha militato negli ultimi due anni.
Un percorso da giramondo, alla ricerca di nuove esperienze esaltanti dopo un inizio di carriera da predestinato dai tempi degli esordi in Serie A con la maglia del Cagliari. Tra il 2012 e il 2013 l’allora 17enne algherese si affacciava al calcio vero marcando Klose, Vucinic e Matri.
Si profila una batteria di centrali di tutto rispetto per la nuova stagione amaranto
Riccardo Bonelli
7 luglio 2024 - Questo è uno dei momenti peggiori per noi tifosi.
O meglio, il più apatico e sonnolento.
Si parla del niente, ci inventiamo discussioni, si fanno previsioni, si commentano i primi movimenti di mercato.
Un mercato che muove i primi passi, per tutti. Certo c’è chi è più attivo e chi è più attendista.
Ecco, definiamo Nello un attendista; da neofita del settore si sta guardando attorno, si tiene allenato con qualche movimento di contorno, cercando di accontentare alcuni giocatori (e lui riesce a comprenderli bene) rescindendo i contratti e lasciandoli liberi di accasarsi.
Cutolo ha la fortuna di avere una base solida, uno rosa che è solo da completare. Il primo colpo, Gigli, è stato suggerito da Mister Troise. Un centrale difensivo avuto al Rimini e su cui conta molto per avere in campo uno che conosce i suoi movimenti.
Ma dopo la prima settimana, tutti sperano che la Società metta a segno quei colpi necessari per aumentare il valore tecnico della squadra, quei giocatori in grado di far fare all’Arezzo un ulteriore salto di qualità.
Al momento l’asticella è posta ad una altezza superabile da molte squadre. Così come Gimbo Tamberi che ad inizio gara è assieme a molti atleti… poi mano mano che l’asticella sale, vede diminuire gli avversari.
Ecco, se pur con le dovute proporzione e non volendo certo sperare di emularne le gesta, dobbiamo cercare di imporre una misura da saltare che faccia una bella selezione.
In parole povere, dobbiamo rimanere in gara con altre cinque o sei squadre per raggiungere gli obiettivi che Manzo si è dato.
Chiacchierare, in questo momento possiamo solo chiacchierare, perché non c’è nessun motivo per essere pessimisti, se non per natura, per fare i bastian contrario, perché non ci sono motivi validi.
Certo è che, la prossima settimana, sarà importantissima, perché la squadra si radunerà e il diesse Cutolo ha promesso di mettere a disposizione di Mister Troise una rosa completa almeno all’ottanta per cento.
In soldoni, la prossima settimana dovrebbe essere quella buona per l’annuncio (atteso quanto la fumata bianca del Papa) del centravanti “Signor Doppia Cifra”….. sarà quasi come un parto, dato che lo aspettiamo da circa nove mesi.
Ma non solo, difesa e centrocampo andranno sistemati, anche in base a quali saranno i prestiti rinnovati agli amaranto., senza considerare che, quasi sicuramente, Cutolo dovrà sistemare Borra e trovare un numero dodici all’altezza.
Fra una settimana, finalmente, le chiacchiere staranno a zero e le discussioni si baseranno, finalmente su fatti concreti.
Se il girone B, la scorsa stagione era il più difficile, adesso lo sarà ancor di più, per cui l’asticella si è alzata in automatico… si parte da una misura superiore a quella passata, per cui ci dovrà essere uno sforzo economico da parte della società.
Ma su questo punto possiamo stare tranquilli, data la promessa di Guglielmo Manzo (giusto Presidente?)
Da metà luglio anche noi tifosi ci metteremo di buzzo buono per presentarci al meglio e tirati a lucido ai nastri di partenza della stagione amaranto.
Insieme, faremo grandi cose… io ci credo
Riccardo Bonelli
30 maggio 2024 - Già da un po' di tempo sapevo che il prossimo allenatore sarebbe stato Emanuele Troise ed allora, approfittando della profonda amicizia che mi lega a Nunzio Siani di Cava dei Tirreni, affermato giornalista, speaker radiofonico, personaggio televisivo ed ex addetto stampa della Cavese Calcio, ho pensato “chi meglio di lui potrebbe scrivermi un articolo su Troise?”
Nunzio Siani, per chi non lo conoscesse è legato all’Arezzo dai tempi di Mario Somma che, prima della splendida stagione amaranto, da sconosciuto, era stato l’allenatore della Cavese.
Da quel momento Nunzio cominciò a seguire l’Arezzo di Somma e fu in quel periodo che nacque la nostra amicizia.
I più anziani lo ricorderanno con il nick di Aquila Reale con cui interveniva sovente nel sito dei Botoli Ringhiosi.
In occasione di Arezzo-Catanzaro per la supercoppa, venne ad Arezzo per passare un paio di giorni ed assistere con me alla partita, per poi incontrare negli spogliatoi Mario Somma.
Ecco che per parlare di Emanuele Troise, ho chiesto la sua preziosa collaborazione che ha accettato con entusiasmo e per il quale gli sono riconoscente.
Ecco come Nunzio Siani descrive il nuovo allenatore dell’Arezzo.
...dimenticavo, che sia un segno del destino che la storia di Troise assomigli, maledettamente a quella di Mario Somma?
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Ciao Riccardo, ho letto già da un paio di giorni di questo interessamento per Troise e intanto mi fa piacere per Emanuele e quindi spero che veramente possa concretizzarsi l'accordo con l'Arezzo.
Che persona!
Intanto ti dico subito è un gran lavoratore, è uno che ama lavorare, lavora 24 ore al giorno per per il calcio , sei giorni su sette.
A Cava quando è stato qui sei giorni su sette erano tutti dedicati al calcio . Il lunedì anche per i colleghi della stampa solitamente lui chiedeva di non essere intervistato se non in rare occasioni.
Quindi è una persona molto dedita al lavoro; è un pò introverso da un punto di vista caratteriale, quindi non aspettatevi certamente un allenatore espansivo da questo punto di vista.
Uno che bacia le magliette, uno che va sotto la curva.
Una persona anche un pò timida da un certo punto di vista caratteriale, però, e’ una persona che ha grande sicurezza nel lavoro che fa e lo ha dimostrato fondamentalmente anche a Rimini, dove comunque è arrivato in una posizione di classifica difficile e pian pianino ha portato un po' su la squadra, fino a portarla ai play off.
Squadra che comunque non era stata costruita da lui con caratteristiche che lui richiedeva e quindi si è adattato bene. È arrivato ai play off ancora una volta.
Lui già l'aveva fatto a Mantova nella sua prima esperienza professionistica, dopo aver allenato le giovanili e aver vinto col Bologna.
E tu lo saprai bene, un torneo di Viareggio, una Supercoppa italiana.
Quindi è un allenatore che a Cava ha fatto bene.
Il finale è stato ovviamente un finale brutto perché chiaramente era un un campionato praticamente vinto di fatto e quindi, una parte della tifoseria, ovviamente non l'ha presa bene .
Credo che da un punto di vista della professionalità, della preparazione del fatto che sia una persona perbene , non si possa mettere assolutamente in discussione.
Persona pragmatica , un calcio non spettacolare… poi dipende anche dai calciatori che ha a disposizione; ma sicuramente organizzato, è uno che sa leggere le partite e riesce a motivare la squadra per cui, secondo me potrebbe essere un buon profilo.
Inoltre è un ragazzo in gamba, una persona per bene , questo sicuramente te lo posso dire e sul modulo è anche uno che varia.
Con le giovanili del Bologna giocava col 3-5-2 a Cava ha cominciato col 4-3-3 poi è passato a una sorta di 4-2-3-1 anche un pò modificato. Insomma ha una grande duttilità a seconda delle caratteristiche dei calciatori.
Quindi è uno che si adatta anche al materiale umano che ha ; una persona da questo punto di vista intelligente
Ovviamente anche i più grandi sbagliano, però lui è tecnico, quindi non è uno che parla di fuffa, non è uno che gli fai una domanda e non ti spiega il perché ha fatto una scelta.
Le sue conferenze stampa post partita sono sempre ricche di particolari, spiegando e argomentando le sue scelte e non sottraendosi mai alle domande dei giornalisti
Ti ripeto, poi una scelta che può essere condivisibile o meno, ma ti dà soddisfazione da quel punto di vista non alza mai i toni, è uno che nel momento in cui le cose andranno bene non si esalterà, così come non si abbatterà nel momento in cui le cose non andranno bene.
Ma ci auguriamo che non capiti mai.
Ma in una stagione ci sono i momenti sì e i momenti no.
È uno che tende a normalizzare tutto, questa è la sua forza.
Qualcuno può dire anche un suo limite, ma è una sua forza, soprattutto nel momento in cui le cose non vanno bene. Quel suo modo di essere riesce comunque a rasserenare un po tutti.
Io spero che possa essere lui un allenatore di progetto, cioè fargli fare un paio d'anni almeno che possa impostare un lavoro organizzato e magari di prospettiva.
Poi è chiaro che dipende anche dagli obiettivi che avrà l'Arezzo l'anno prossimo.
Certo, se vuoi prendere Caserta, leggevo questo nome nei giorni scorsi, lasci immaginare alla piazza una voglia di vincere il campionato e quindi pronti a costruire un Arezzo con giocatori di fascia altissima perché ,ovviamente, è un allenatore che dovrebbe scegliere Arezzo lasciando la serie B o non prediligendo un club di serie B.
Ad Arezzo arriverebbe soltanto se gli fanno una squadra di un certo livello. Ora non so se questo passaggio da Caserta a Troise significa anche ridimensionamento da un punto di vista degli impegni economici.
Però ti dico, se prendono Emanuele non significa aver preso qualcuno meno capace di Caserta.
Emanuele è praticamente agli inizi della carriera, nonostante abbia allenato molto le giovanili quindi in termini proprio di allenatore da prima squadra ha fatto quattro anni , uno a Mantova i due a Cava e questo di Rimini, quindi ha davanti a sé tanta strada, ma ha voglia ed ha molta ambizione
Io quello che veramente mi preme dire e che lo dico a te spero che anche la stampa Aretina in genere ,sia, in questa fase , attenta nella narrazione che darà dell'arrivo dell'allenatore.
Perché è chiaro che una piazza che si vede prima propinare un allenatore che ha esperienza in serie B che ha vinto campionati di serie C e poi si vede arrivare uno che è giovane con soli due campionati di C e due di serie D alle spalle. potrebbe ritenere Troise una scelta di ripiego e al ribasso rispetto a Caserta.
Però credo che sia giusto presentarlo con una narrazione un po' diversa, facendo capire i pro ovviamente di questa scelta e l'esigenza che si ha di supportare la scelta della dirigenza, facendo sentire fiducia, passione, affetto al nuovo allenatore e intorno al quale si deve costruire un'unità di intenti con una squadra che deve raggiungere gli obiettivi che la società si porrà.
Ed è evidente che, proprio per questo, c'è bisogno di una narrazione e di un racconto che sia di aiuto da parte del popolo Aretino a far diventare anche sua la scelta di Troise, a farlo sentire uno di casa e dargli tutto il supporto che è necessario per il bene dell’Arezzo .
NUNZIO SIANI
25 maggio 2024 - No, tranquilli, non starò a snocciolarvi il Rosario di nomi di allenatori, impossibili, improbabili, sperati, malvisti, anziani, giovani e chi più e ha e più ne metta… basta sfogliare l’enciclopedia del calcio Panini.
Che profilo dovrebbe avere chi siederà nella panchina amaranto? Giocherà con quale modulo, prediligerà i giovani opterà per una squadra esperta?
A momento non è dato sapere perché il socio di maggioranza e pure quello di minoranza, vero, ma che rappresenta i tifosi tacciono e cosa si nasconda dietro questi misteriosi silenzi non è dato sapere.
Difficile da capire il perché, specie dopo il terremoto che ha azzerato il CDA, allontanato (non credo di comune accordo, specie dopo i 10 anni di contratto ) il Direttore Paolo Giovannini, l’allenatore Paolo Indiani (ed anche qui non credo assolutamente di comune accordo e comunque sia il problema non era la durata del contratto).
E’ rimasto solo Aniello Cutolo, come Direttore Sportivo. Sono affezionato a Nello e sono preoccupato per lui, perché al momento è colui che avrà il mano il destino dell’Arezzo.
Pesantissima eredità, quella mina vagante che questa volta, tra le sue mani, potrebbe scoppiare da un momento all’altro. Cutolo potrebbe sorprenderci, ma potrebbe anche sporcare la sua immagine se il Presidente non gli darà un supporto con un bagaglio di esperienza a guidarlo.
Ma di allenatore stavo parlando e da qui riprendo il discorso.
Si cercherà un tecnico che ama valorizzare i giovani? Potrebbe essere una buona scelta, ma mettiamoci bene in testa una cosa.
Quando si parla di giovani da valorizzare cosa si intende? Fare una squadra giovane facendosi prestare dalle squadre di serie A ragazzi da far maturare, da far crescere. In parole povere, fare la pappa per i coglioni come si dice ad Arezzo, valorizzare i giovani altrui per poi rimanere con la candela in mano?
Abbiamo un settore giovanile che al momento potrebbe mettere a disposizione del nuovo tecnico giocatori giovani e promettenti?
Se la risposta è sì, ben venga un allenatore che predilige i giovani altrimenti che senso avrebbe?
E poi, quando si parla di giovani, di sotto quota, di cosa si parla ? Un 2003, un 2004 all’apparenza under, sono uomini di più di venti anni, giocatori che dovrebbero essere pronti e non da svezzare.
In altre nazioni la soglia del giocatore considerato under è sui sedici, diciassette anni, non di più.
Ed allora il Presidente Manzo dovrà ponderare la sua scelta, senza giovani di proprietà, inutile perseguire quella strada.
Allora meglio un allenatore con esperienza, che si affidi a uomini di esperienza, senza disdegnare la giovane età, ma senza farsene un dovere, come è successo quest’anno.
Alzare l’asticella, fatta fuori la programmazione, diventa sempre più difficile. Sarà un’asticella traballante e da puntellare subito...anzi ora.
Presidente Guglielmo, si materializzi e usi la favella quale mezzo di comunicazione con tutti noi.
Riccardo Bonelli
Separazione tra la S.S. Arezzo e l’allenatore Paolo Indiani
20 maggio 2024 - “Ringraziamo mister Indiani per il lavoro di questi due anni e per i risultati sportivi che insieme abbiamo ottenuto -, afferma il Presidente Guglielmo Manzo -, e gli auguriamo di vero cuore, e non è una frase fatta, di proseguire nel migliore dei modi la sua già importante carriera nella quale, ne sono certo,
Arezzo rappresenterà sempre una tappa importante. Sarà adesso il Direttore Sportivo Nello Cutolo, che abbiamo legato all’Arezzo con un progetto e un contratto triennale, a indicare la strada da seguire, visto che gli ho affidato la guida tecnica di prima squadra e la supervisione del settore giovanile”, conclude il Presidente amaranto.
Proprio Nello Cutolo chiarisce alcuni aspetti della scelta: “Il mio intento sarebbe stato quello di proseguire il percorso con mister Indiani, legato all’Arezzo da un anno di contratto, ma non si sono create le condizioni proprio in merito alla durata del rapporto, sulla quale il mister aveva delle richieste che non ho ritenuto,
ovviamente assieme al Presidente, di poter accettare.
Voglio però sottolineare il rapporto di condivisione e collaborazione che ho avuto con lui e il suo staff in questi due anni sicuramente molto positivi”. Il Direttore sportivo amaranto traccia anche alcune linee guida per il futuro. “Giusto ricordare che la stagione non è ancora finita per diverse società, ma sono già al lavoro per individuare la guida tecnica del prossimo anno.
Posso già dire che chiederò a chi ci guiderà dalla panchina di avere la stessa fame e la stessa voglia che ho io di continuare nel percorso di crescita intrapreso dalla società e ribadito dal Presidente quando ha assunto la carica di amministratore unico.
Arezzo rappresenta una piazza importante nel panorama calcistico italiano da sempre e oggi offre anche la possibilità di essere protagonisti di un progetto tecnico in positiva evoluzione”, conclude Nello Cutolo.
Una vita dedicata al calcio, una vita passata su tanti campi, tanti di periferia, ma altrettanti in piazza importanti.
Una martello, un irriducibile, vecchio stampo.
Sempre a schiena dritta per la sua strada, sempre e comunque.
Ma questa è una razza rara, di allenatori, unici ognuno nel suo genere ma che in comune hanno la personalità e la dignità avanti a tutto e a tutti
Paolo Indiani è in buona compagnia, sono quegli allenatori bravi, ma bravi davvero con un difetto in comune, ammesso e non concesso che siano difetti..
Avere la lingua non per leccare ma per parlare, non scendere a compromessi, andare avanti per la loro strada anche contro una logica che per noi, per tanti, è diversa anni luce dalla loro.
Indiani, Braglia, Capuano, hanno trovato barriere invalicabili che non ha concesso loro il grande salto, pure Serse Cosmi è uno di loro, e, forse, per la sua costituzione robusta per la sua testardaggine superiore agli altri, è riuscito, a spallate, a farsi largo… ma non più di tanto
Oggi gli allenatori non hanno dignità, calpestata dal dio denaro, esonerati, richiamati, riesonerati e ri richiamati e loro , i signorsì accettano, rovinando questa mestiere meraviglioso, rovinando quello che i “testardi” si sono guadagnati in dignità.
Non sono mai stato un estimatore al cento per cento di Paolo Indiani, ma caro Paolo, ti saluto con immenso orgoglio di quello che hai fatto per il nostro Arezzo.
Se il calcio è rinato ad Arezzo, il merito è quasi tutto tuo…… anche se mi hai fatto incazzare con il tuo turnover ossessivo e quella tua cocciutaggine nella gestione del gruppo..
Arrivederci grande martello, innamorato del tuo lavoro, vanne fiero, non nascono più allenatori con una testa propria e senza condizionamenti
Riccardo Bonelli