Ventuno giorni fa avevamo messo la scritta fine a questo campionato, vincendolo meritatamente.
Oggi, finalmente, possiamo dare ufficialmente l'addio a questa stramaledetta serie D che, come ha dimostrato questo Arezzo e parafrasando Eziolino Capuano, “Vedere l’Arezzo in serie D è come vedere Belen fare la barista” (con tutto il rispetto per le bariste, aggiungo io)
E,
giunti alla fine, possiamo fare una pagella della stagione, in cui tutti hanno meritato dieci, tutti, nessuno escluso
Ma citiamoli tutti, lo meritano
TROMBINI – Cercato e voluto da Giovannini dopo aver attenzionato il pacchetto portieri iniziale, Trombini si è dimostrato portiere di valore, adatto al gioco di Mister Indiani, forte tra i pali e libero aggiunto. Un solo piccolo neo, nella partita contro il Livorno, abbondantemente compensato da prestazioni sontuose. A volte, si è dovuto sedere in panchina perla storiella delle quote
VITI – Un 2004 promettente. Qualche sbavatura dovuta alla giovane età che per un portiere è ancora più difficile da gestire. Ma nelle occasioni in cui è stato chiamato in causa, ha dimostrato che è un giocatore su cui poter lavorare e attenzionare, prova ne è la partita di oggi a Poggibonsi, dove è risultato uno dei migliori in campo e dove comunque, in occasione del secondo gol subìto ha mostrato ancora qualche pecca
DI FURIA – Poche apparizioni, ma, negli allenamenti avrà avuto modo di perfezionarsi
LAZZARINI – Uno dei giocatori con il miglior rendimento stagionale, non a caso Nello Cutolo ha forzato la mano a Giovannini per ottenerne la riconferma. Giocatore duttile e trasformista, ha giocato nella linea difensiva a destra, a sinistra, preferibilmente come centrale e come centrocampista. Ruoli diversi, prestazioni sempre impeccabili
PRETATO – Arrivato in punta di piedi, dopo la richiesta di Bruni di essere ceduto (certo che passare da una vittoria di campionato a giocarsi i play out.... ma tutti i gusti son gusti) Pretato si è messo a disposizione di Mister Indiani, aspettando il suo turno. La sua duttilità nel giocare a sinistra o centrale ha consentito all'allenatore di far rifiatare i titolari di reparto. Giovannini ha scommesso su di lui, per cui....
PERICOLINI – Questa peste del 2004, a inizio campionato, ha sorpreso tutti per la sua sfrontatezza nello stare in campo, lui che al massimo aveva giocato in promozione. Prestazioni iniziali da stropicciarsi gli occhi, poi, una flessione fisica, forse, una flessione mentale, un senso di appagamento e la panchina come angolo della riflessione. Poi, tornato in forma, rivestito i panni dell'umiltà, torna il Pericolini di inizio stagione. Uno dei 2004 più appetibili
RISALITI – Giovannini alla sua presentazione, annuncia il primo acquisto, il punto cardine dell'Arezzo che verrà. Il suo nome è Giacomo Risaliti, uomo di esperienza, di sicuro affidamento, ma soprattutto un leader. E queste tre doti, come un tris vincente, le mette in campo. Difensore moderno e goleador implacabile visto i suoi cinque gol.
POLVANI – Altro pilastro della difesa, elegante nelle sue uscite palla al piede, forte di testa, prestazioni sempre ad altissimi livelli, mettendo il bavaglio a molti attaccanti che si sono alternati al suo cospetto.
POGGESI – Uno dei giovani più promettenti, era uno dei giocatori più attesi per le sue doti e le sue potenzialità. Purtroppo il suo apporto, causa problemi fisici, è stato limitato. Ed è un vero peccato e siamo sicuri che, superate le criticità, sentiremo molto parlare di lui
ZONA – Nello Cutolo aveva due assi nella manica.... uno era Lazzarini, l'altro è stato Samuele Zona. Anche per lui, Nello ha sfiancato Giovannini per ottenerne la riconferma. Stagione strepitosa, in crescendo, di pari passo al crescendo della sua condizione fisica. Straripante sulla sua fascia, ha migliorato la sua fase difensiva ma si è dimostrato, soprattutto un esterno offensivo aggiunto, una autentica spina nel fianco delle difese e dotato di un gran tiro. Una delle migliori realtà di questa stagione e, sicuramente il miglior esterno sinistro del campionato... per distacco
BIANCHI – Le quote avrebbero fatto la differenza, era il leitmotiv di inizio stagione, vista l'esperienza negativa della stagione precedente. Bianchi è stato uno di quelli che, da under , ha fatto davvero la differenza, dando linfa e vitalità al centrocampo amaranto a supporto del fosforo degli altri giocatori che componevano il reparto.
DAMIANI – Il gemello di Bianchi, tanto che potremmo fare il copia incolla con l'altrui giudizio, se non fosse che, un grosso problema fisico ne ha condizionato una parte della stagione. Ma ha dimostrato classe e personalità, doti non comuni in giocatori così giovani
ARDUNI – Arrivato nel mercato di gennaio, come pezzo pregiato trai giovani, si è visto la strada sbarrata da compagni di reparto che non gli hanno consentito di poter scendere in campo se non nella fase finale. Ma ha dimostrato grande professionalità, allenandosi con intensità e professionalità per farsi trovare pronto quando Mister Indiani lo avrebbe chiamato in campo. E così è stato nelle ultime partite.
CASTIGLIA – Il lord inglese della compagnia, flemmatico, elegante, dotato di grande intelligenza calcistica e tanta tanta esperienza nelle serie superiori. Dall'alto della sua personalità è stato una delle colonne portanti e dei maggiori artefici per la vittoria finale e, ciliegina sulla torta, assieme a Gaddini il miglior marcatore amaranto con otto reti
FOGLIA – Il suo ritorno ad Arezzo, nel mercato di gennaio, è stato accolto da tutti con grande soddisfazione, perchè Fabio aveva lasciato ad Arezzo un ottimo ricordo e non aveva mai fatto mistero che sarebbe tornato volentieri a vestire la maglia amaranto. Non un rincalzo di lusso, ma uomo di grande professionalità e indubbio valore, oltre che un vero uomo spogliatoio
PATTARELLO – Genio e sregolatezza. Giocate da campione, alternate a momenti di amnesia o di testardaggine. Bianco o nero, non ha mai avuto mezze misure nelle prestazioni. La classe e le giocate di categoria superiore non gli mancano. Gli è mancata la continuità e la dote realizzativa.
BRAMANTE - Uno dei piedi invertiti di Mister Indiani. Giocatore estroso, dotato di buona tecnica e buon dribbling. A volte eccessivamente egoista nelle giocate, ma il suo apporto è sempre stato positivo ed utile all'alto rendimento della squadra
GADDINI – Pensare che è, assieme a Castiglia, il bomber amaranto con otto reti, pur avendo giocato solo settecento minuti dà la visione di quello che sarebbe potuto essere e non è stato. I guai fisici lo hanno condizionato in maniera determinante e gli hanno tarpato le ali nel suo momento migliore. Per quello che abbiamo potuto ammirare è un giocatore che, senza problemi fisici può tranquillamente giocare in serie C...... con l'Arezzo, naturalmente
CONVITTO – La sua stagione è stata altalenante, non lineare, è andato a sprazzi con alti e bassi. Tra gli alti meritano attenzione le sue giocate, l'uno contro uno e, grazie al piede invertito, il suo rientrare con relativo tiro in porta che diverse volte è stato determinante. Ma i suoi bassi, sono le stesse giocate, gli uno contro uno non riusciti o i tiri finiti fuori dello specchio della porta.
GUCCI – Arriva al posto di Diallo, che non era entrato nei meccanismi di Mister Indiani. Gucci è più centravanti , è più uomo da area di rigore, sette reti, molte determinanti. Ma si scopre anche essere giocatore duttile, che non disdegna le sportellate e contribuire anche in fase difensiva, quando l'Arezzo di Mister Indiani, dopo Terranuova, decide di essere meno garibaldino e più pragmatico. Lui, giocatore e persona intelligente si adegua.
PERSICHINI – segna, proprio nell'ultima partita la sua prima rete in amaranto. Poche occasioni per mettersi in mostra, ma quando chiamato in causa si è sempre fatto trovare pronti
CANTISANI – altro giocane di valore e di cui sentiremo parlare. Un 2004 già pronto, già forgiato da esperienze nel settore giovanile e prima squadra del Crotone. Prende posto quasi in pianta stabile dal suo arrivo ad Arezzo e si fa notare per personalità spiccata e grandi doti da coltivare.
DIALLO - lo inserisco nell'elenco perchè, pur avendolo criticato, ho l'impressione che sia un giocatore che ha grande struttura fisica e ampi margini di miglioramento. E comunque le sue due reti sono parte integrante della vittoria di questo campionato e quindi, mi pare giusto menzionarlo e augurargli il meglio, magari, un giorno, di nuovo con l'Arezzo. Come uomo mi inchino alla sua storia
SETTEMBRINI – Mi son lasciato per ultimo il giudizio su Andrea perchè voglio celebrare più l'uomo rispetto al giocatore di classe indiscussa. Perchè è l'uomo Settembrini che ha fatto la differenza. Ha dimostrato a tutti, ma specialmente ai giovani, siano essi giocatori o semplici tifosi, cosa vuol dire amare una maglia, amare la propria terra, talmente tanto, da sacrificare un anno di carriera pur di indossare quella maglia per cui tifava in Curva Sud. L'emozione alla sua presentazione, le lacrime di gioia nell'indossare la maglia amaranto e la fascia di Capitano. Un insegnamento di vita. Poi come giocatore, come poter discutere la sua classe cristallina che ha brillato anche su campetti, pollai, pozzanghere. Perchè ci ha fatto capire che la maglia va oltre le categorie in cui giochi. E comunque caro Andrea, ci hai riportato nella nostra categoria ma tu sarai sempre una categoria superiore
MISTER INDIANI – Cosa vogliamo dire di un allenatore vincente, giunto alla stella cucita sul petto per il decimo campionato vinto. Alla sua presentazione mise subito in chiaro il motivo per cui era venuto, vincere il campionato (vabbè, se per questo lo aveva detto anche Mariotti) ed è stato di parola. Parte con le sue convinzioni, le inculca nella testa dei suoi giocatori, martellandoli fin dal primo allenamento. Idee recepite e trasferite subito in campo con la serie iniziale di vittorie che fanno la prima scrematura nelle rivali. Poi qualche risultato altalenante, le sconfitte di Ostiamare e Terranuova e lui, da persona navigata ed intelligente capisce che è il momento di essere meno belli e meno garibaldini, ma nello stesso tempo più concreti e più cattivi.
La storia di Paolo Indiani e l'Arezzo continuerà per altri due anni...come minimo.
D.G. PAOLO GIOVANNINI – Ne rimarranno solo due!! Tuonò il Direttore alla sua presentazione dove, tanto per capire di avere le idee chiare , annunciò il primo acquisto. Uomo di grande esperienza e dotato di grande umanità, dote indispensabile per rapportarsi con i giocatori di tutte le età e con l'esterno. Grande conoscenza del calcio e grandi conoscenze nel calcio, ha messo tutta la sua esperienza per riorganizzare un settore tecnico disastrato e fino a quel momento disastroso. Con gli uomini giusti al posto giusto tutto è girato alla perfezione. Adesso, non disturbatelo, sta pensando, progettando, costruendo......
D.S NELLO CUTOLO – il nuovo ruolo post giocatore sembra calzargli a pennello. Con grande umiltà, ha smesso le scarpette di calciatore e si è messo in quella linea immaginaria ma importantissimo tra la squadra e la dirigenza. Da ex calciatore, da uomo esperto di spogliatoi, nell'ombra ha ascoltato, ha consigliato, ha stimolato. E, con un maestro come Giovannini, non può fare altro che imparare e diventare un signor Direttore Sportivo
CURVA MINGHELLI E TIFOSI TUTTI – L'Arezzo ha giocato sempre in casa, un dato di fatto dato da numeri impressionanti per le presenze, specialmente fuori casa. Una presenza costante, un punti di riferimento per la squadra che non si è mai sentita sola. Ed eravamo in serie D, una serie che non ci appartiene in campo e, soprattutto sugli spalti.
Riccardo Bonelli