Non staro' a raccontarvi l'impresa, l'ennesima, di Pavanel ed i suoi ragazzi.
Vorrei, ma non posso, non ho visto, ahime' la partita e penso di essermi perso tanto, tantissimo, oltre il lecito per chi ama questa maglia.
Ma leggo i miei amici, guardo le immagini e penso che sia stato un sacrificio ben ripagato.
Penso a quei ragazzi presenti al Nespoli ai loro sacrifici e alla loro gioia, forse nemmeno immaginabile.
Allora , siccome voglio celebrare Mister Pavanel ed i loro ragazzi voglio pensare che non sia possibile cancellare una storia passata, presente e futura.
Non esistono solo i freddi numeri, le regole ferree da rispettare; dietro ad ogni professione ci sono persone che devono applicare le leggi ma devono,se amano la propria professione, applicare l'onesta' del buon senso, altrimenti i cattivi pensieri nascono spontanei, cosi' come le illazioni ....
Pure di provenienza
Mister Pavanel sta dimostrando, giorno dopo giorno, di essere una persona fantastica,un tecnico preparato, uno stratega, tanto da doversi chiedere quale arcano mistero gli abbia impedito di sedere su panchine di alto livello.
Non riuscire a parlare di calcio giocato , quando stiamo assistendo ad una dimostrazione di fedelta' incondizionata alla maglia amaranto di tutti coloro che lavorano per l'Arezzo, non riuscire a parlare di calcio dopo queste autentiche imprese, con un derby che assume valori immensi per noi e per loro, che sara' giocato in una cornice di pubblico esaltante, mi fa davvero incazzare.
Voglio ancora credere che ci siano persone che credano in questa citta' , in questa societa', cos'altro devono dimostrare la squadra e gli aretini per dover ancora non avere la fiducia di imprenditori e curatori fallimentari piu' freddi di un inverno in Alaska?
Non ci sono solo le leggi, c'e' anche il buonsenso da mettere sul piatto della bilancia.